Nasce il bookstore di Prospettiva Nevskij.

Cari lettori, dopo molti mesi oggi ritorno a scrivere su questo blog, per un motivo particolare: annunciarvi la nascita del bookstore della “Prospettiva Nevskij”. 

 

Ebbene sì, sulla nostra “Prospettiva Nevskij” ho aperto un bookstore, una libreria online, dove potrete trovare tutti i libri e i dvd che volete. Ho infatti siglato due contratti di partnership con libreriauniversitaria.it, uno per questo blog e uno per il web-ring http://ilcircolodellearti.myblog.it , che molti di voi conosceranno.

 

 

 

Ciò significa che d’ora in poi potrete fare i vostri acquisti online di:

 

·         libri italiani, cliccando qui

·         books in lingua inglese, cliccando qui

·         Bucher in lingua tedesca, cliccando qui

 

 

non solo, troverete anche tutti gli eBook italiani e stranieri, gli audiolibrie anche tutti i film in dvd e Blu-rayche volete.

 

 

Per agevolare la navigazione in questo bookstore, ho creato in basso nella colonna laterale destra, degli scaffali dove ho raggruppato alcuni tra i libri più importanti della storia della letteratura e i film più importanti della storia del cinema, scegliendo e selezionando le edizioni secondo me migliori.

 

 

Questi scaffali sono 3:

 

·         Letteratura – Classici: Sezione dedicata ai classici della letteratura passata e presente.

 

·         Letteratura – Grandi Opere: Sezione dedicata alle opere immortali della letteratura di tutti i tempi in edizioni pregiate.

 

·         Settima arte: Sezione dedicata al grande cinema passato e presente.

 

 

Non mancano inoltre testi scolastici e universitari, oltre ad un Reparto di Remaindersscontati del 55%: dovrete solo cliccare sui link di vostro interesse che troverete sparsi in tutto il blog nei post e lungo la colonna laterale destra, e se non trovate ciò che volete cliccate su uno dei banner animati che trovate in alto e nella colonna laterale destra e sarete rediretti sul sito di libreriauniversitaria.it , dove troverete tutto quel che desiderate.

 

 

Il blog d’ora in poi sarà aggiornato con post che tratteranno delle ultime uscite di libri e dvd, di tutte le promozioni editoriali più interessanti del momento, dei bestseller del momento, e anche e soprattutto di recensioni dei libri e film classici e contemporanei più amati.

 

 

Non mi rimane quindi che darvi il benvenuto nel nuovo bookstore della “Prospettiva Nevskij”. Buona navigazione e buona lettura!

 

 

Lorenzo V. (twitter: @arteletteratura)

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Pippo reporter – La piuma d’oro.

PIPPO REPORTER – LA PIUMA D’ORO (Topolino 2982)

 

Pubblicata su: Topolino 2982 (22 gennaio 2013)

Testo: Teresa Radice

Disegni: Stefano Turconi

Lunghezza: 40 (20 + 20) pagine (divisa in due parti)

Rating: 4,5 stelle

 

Cari lettori, dopo un po’ di tempo dall’ultima volta riprendo a scrivere di fumetti.

In particolare questa volta intendo parlare dell’ultimo capolavoro disneyano della coppia Teresa Radice – Stefano Turconi. Sì, capolavoro, perché gli autori in questione sfornano continuamente storie che non possono essere definite altrimenti. Questi due grandi artisti con le loro sublimi storie fanno del settimanale “Topolino” un Fumetto con la lettera maiuscola. Veniamo però alla storia in questione.

 

Si tratta dell’ennesimo capitolo della serie “Pippo reporter”. Il protagonista è Pippo in veste, appunto, di reporter. Di volta in volta è accompagnato da vari personaggi topoliniani. In questo caso ad affiancarlo ci sono Horace Horse (Orazio), Claire (Clarabella) e Minni.

La comitiva parte alla ricerca di un mitico tesoro assieme a due archeologi gemelli, evento patrocinato da Horace, sindaco della città, alla volta dell’Africa orientale. Una volta arrivati, la ricerca del tesoro porterà a molte avventure nella giungla, ma ciò su cui voglio soffermarmi è l’aura di poesia che avvolge l’intera vicenda.

 

Vi sono nella storia sequenze che sono memorabili per il tocco delicato e sublime che ricevono dalla mano fatata di Stefano Turconi; si può senza dubbio affermare che ormai l’intesa artistica tra la scrittrice dei testi e l’esecutore dei disegni è semplicemente perfetta: i disegni di Turconi (che di storia in storia vanno sempre più perfezionandosi in un crescendo di estro artistico) esprimono, quasi parlassero da sé, esattamente ciò che Teresa Radice vuole dire con i suoi testi, e quindi le due componenti della storia arrivano a fondersi, sublimandosi in un risultato spettacolare. Cibo per la mente e delizia per gli occhi.

 

In questa storia, i dialoghi brillanti, fatti di battute a volte irresistibili, frutto di una scrittura estrosa e briosa, si fondono con sequenze che sono pura poesia.

Il dono che Horace fa a Claire dell’anello appena rinvenuto tra i reperti culmina in una vignetta stupenda a pag. 24, seguita da altre che raffigurano l’estasi di Claire per quel pegno d’amore. L’anello, dono del re Sal l’omone a Makeda, regina di Baba, tra l’altro permette a Claire di comprendere il linguaggio degli animali, sopra tutti il mitico uccello, la fenice, che la regina Makeda aveva addomesticato millenni prima; fenice che ha atteso fedelmente il ritorno della sua padrona (che ora riconosce in Claire, chiamandola regina, con stupore di quest’ultima, che non ne comprende il motivo) nel luogo dove Makeda aveva nascosto il suo tesoro.

La fenice guida i nostri personaggi al luogo del tesoro: una fortezza antichissima, nascosta in un posto remoto nella bocca di un vulcano spento, a cui si arriva attraverso una galleria che fora la parete di questo vulcano spento. Dopo vari tentativi di accedervi, i nostri scoprono che una porta scorrevole si apre grazie ad una piuma di fenice, che Claire indossava sul suo turbante dopo averla ritrovata una mattina davanti alla sua tenda, a pag. 28.

Segue quindi, dopo l’accesso alla fortezza, un’altra sequenza intensa e carica di sentimenti, a pag. 41: davanti ad una statua d’oro della regina Makeda, che ha le fattezze di Claire (ecco quindi il motivo per cui la fenice riconosceva in Claire la sua regina) Horace rimane incantato dalla sua bellezza, facendole un complimento che gli vale un bacio.

 

Seguono varie vicissitudini e inconvenienti, che salto per arrivare alle tavole finali, le più belle e poetiche dell’intera storia.

 

Claire, in fuga insieme agli altri dalla fortezza che sta per saltare in aria a causa dell’esplosivo piazzato da Gambadilegno e Plotti (inviati da Blackspot, capo e editore del giornale di Pippo, per rubare il tesoro) nel tentativo di accedervi, si accorge che la fenice è intrappolata sotto alcuni massi e si prodiga per liberarla. Ma il tempo è poco e Horace è costretto a trascinarla via per non saltare in aria insieme alla fortezza, facendole abbandonare la fenice al suo triste destino; la fenice però dice a Claire qualcosa prima che ella fugga via. Segue l’esplosione. Il tesoro di re Sal l’omone è perduto, di esso non rimane che l’anello che Horace ha regalato a Claire, e che ella restituisce affinché venga dato ad un museo.

 

Eccoci giunti quindi alla stupenda sequenza finale (pag. 50-53) che culmina in un climax emotivo che ne fa poesia allo stato puro.

 

Mentre tutti si allontanano su una barca lungo il fiume, Minni scorge all’improvviso un essere in volo. Il testo della storia dice:

Incredibile… ma vero! Dalle ceneri del cratere si librava in volo… una nuova, giovane, splendida fenice dalle ali sgargianti.

Di tutti noi, Claire era la più emozionata: aveva l’aria di chi ha appena avuto la conferma di una promessa mantenuta…

Forse pensava alle ultime parole che si era sentita dire da quel volatile leggendario: “Non temere, mia regina… Ogni fine è anche un nuovo inizio!”.

A suggello e conclusione di questa magnifica sequenza, segue la parola “fine” scritta da Pippo sulla sua macchina da scrivere Olivotti lettera 23, con la quale ha scritto il resoconto di questa avventura esotica.

 

Questo finale meraviglioso, sublime scritto da Teresa Radice è tradotto in immagini dal tocco magistrale di Stefano Turconi; immagini che, straordinariamente, rendono alla perfezione il pathos e il carico emotivo che il testo vuole esprimere, e fanno di questa sequenza finale una delle più belle pagine di storia a fumetti disneyana degli ultimi anni. L’ennesimo capolavoro della coppia Teresa Radice – Stefano Turconi.

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Prossime uscite libri – Una voce di notte, di Andrea Camilleri.

“Era stata ’na voci di notti che avrebbe potuto essiri benissimo quella della stissa sò coscienza. Era ’na giustifacazioni tanticchia tirata, tanticchia ipocrita, certo. No, avrebbi fatto quello che aviva addeciso. E se aviva funzionato ’na prima volta, avrebbi funzionato macari la secunna.”

 

Cari lettori, come avrete forse potuto evincere dall’incipit sopra riportato, oggi parliamo dell’ultima fatica letteraria dell’instancabile Andrea Camilleri , che sarà disponibile nelle librerie prossimamente. Ecco i dati del libro in questione:

 

Titolo: Una voce di notte

Autore: Andrea Camilleri

Editore: Sellerio Editore Palermo

Collana: La memoria

Pagine: 244

Uscita nelle librerie: 18 ottobre 2012

 

Se non volete attendere il 18 ottobre, se preferite potete prenotarlo fin da ora acquistandolo con il 15% di sconto su LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT , cliccando sui link presenti in questo post o sul banner animato qui sopra in cima alla pagina.

 

Un nuovo Montalbano quindi, un nuovo appassionante caso per il commissario più famoso d’Italia, scritto in quella lingua particolare che il maestro Camilleri ha saputo creare nel corso degli anni, mescolando italiano e siculo in una lingua istrionica e a tratti pirotecnica, divenuta ormai il tratto distintivo dell’autore siciliano nel mondo intero.

 

Veniamo ora al romanzo di cui tanto si parla. Questo è quanto ci è dato sapere in anteprima della trama del romanzo.

In un supermercato di Vigàta viene commesso un furto, nella notte è stato sottratto l’incasso – una grossa somma – ma non ci sono segni di effrazione. Il direttore Borsellino appare un po’ frastornato, si sente chiamato in causa dalle domande di Augello e Montalbano, in una parola ha paura. Il giorno seguente Borsellino è morto, impiccato nel suo ufficio. Suicidio? Il dottor Pasquano ha qualche dubbio; cosa si nasconde dietro quel furto? E cosa ha taciuto il direttore?

Nel frattempo in un appartamento di Vigàta viene trovato il cadavere di una ragazza. È stata accoltellata, a denunziare l’omicidio il convivente, Giovanni Strangio, che però ha un alibi di ferro. I due fatti criminosi sfiorano i nomi di due potenti: l’onorevole Mongibello, amministratore della società proprietaria del supermercato, e Michele Strangio, presidente della Provincia, padre di Giovanni.

Come sempre nei gialli di Camilleri due storie si rincorrono, si incrociano, si separano e poi tornano a intrecciarsi. E Montalbano questa volta si trova a giocare duro: stretto da un lato dai superiori che dicono e non dicono, dall’altro dal giudice che non la vede come lui, infine dall’opinione pubblica guidata da Televigata, decide di intervenire in prima persona gettando a mare problemi di coscienza e sensi di colpa. E il quadro improvvisamente si ricompone e appare in tutta la sua scomoda verità.

 

In attesa del 18 ottobre dovremo farci bastare quanto detto sopra. Gli ingredienti per un buon e intrigante romanzo giallo, come quelli a cui il maestro Camilleri ci ha abituati, ci sono tutti. Non ci resta che aspettare.

Ma prima dell’uscita di questo nuovo romanzo, voglio ricordarvi che lunedì 8 ottobre inizia la settimana degli annunci dei premi Nobel 2012. Già l’anno scorso in un post ho fortemente auspicato l’assegnazione del Nobel per la letteratura al nostro Camilleri, poiché ritengo, alla luce della sua produzione letteraria nel suo complesso, che sia uno dei più grandi scrittori viventi d’Italia e, azzarderei, forse anche del mondo.

 

Auspicando quindi l’assegnazione del Nobel per la letteratura 2012 a Camilleri, nel frattempo vi segnalo il link a cui potete collegarvi per prenotare fin da ora e acquistare questo romanzo: Una voce di notte .

 

A presto, appuntamento come sempre sulla nostra Prospettiva Nevskij!

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Nine (Rob Marshall – 2009)

NINE (2009)

 

Anno: 2009

Regista: Rob Marshall

Cast: Sophia Loren, Daniel Day-Lewis, Marion Cotillard, Nicole Kidman, Sandro Dori, Penelope Cruz, Kate Hudson, Judi Dench

Lunghezza: 110 minuti

Rating: 2,5 stelle

 

nine 2009,nine rob marshall,sophia loren,daniel day-lewis,marion cotillard,nicole kidman,penelope cruz,judi dench,federico fellini,fellini 8 ½“Nine” è, sin dall’inizio, un film con molte pretese che finisce per non soddisfarne alcuna. Il suo protagonista Guido Contini scimmiotta già dal nome quel Guido Anselmi dell’ 8 ½ di Fellini , che ivi fu reso con impareggiabile maestria da Marcello Mastroianni . Tutto il film, dalla trama molto debole e, per ampi tratti, addirittura inconsistente, è una “interpretazione” tutta americana della poetica felliniana; ma di felliniano in “Nine” non c’è nulla, se non la volontà esplicita di rifarsi a quella gloria inarrivabile del nostro cinema che è 8 ½ . I risultati sono però deludenti, poiché ad Hollywood hanno evidentemente pensato, come spesso accade da quelle parti, che bastasse recuperare a modo loro la tanto delicata quanto magistralmente complicata vicenda di 8 ½ , la sua irripetibile atmosfera onirica che si carica via via di significati quasi imperscrutabili, infarcendola di grossolani quanto ingenui luoghi comuni e grandiose scenografie, per ottenere un buon film. Non è andata così come è evidente. La visione felliniana della vita e del cinema uscita fuori in quel fantasioso film, viene qui imitata grossolanamente facendo del personaggio di Daniel Day-Lewis un quasi nevrotico regista in preda ad una crisi esistenziale senza fondamento resa in modo decisamente superficiale. Come tutta la vicenda narrata in questo film è il trionfo della superficialità, frutto di una commistione tra imitazione goffa e travisamento dei significati: è quel che accade quando Hollywood cerca di misurarsi con la Cinecittà degli anni d’oro, finendo per dimostrare che il modo americano di fare cinema non ha nulla a che vedere, non ha i mezzi e la capacità per comprendere la profondità di contenuti, temi e la raffinatezza intrinseca dello stile di quel cinema italiano che una delle canzoni principali di “Nine” tanto decanta (I love cinema italiano).

nine 2009,nine rob marshall,sophia loren,daniel day-lewis,marion cotillard,nicole kidman,penelope cruz,judi dench,federico fellini,fellini 8 ½“Nine” però può anche essere apprezzato in certi suoi aspetti, se lo si analizza scindendone le varie componenti. Mettendo da parte le pretese di cui sopra, bisogna ricordare che è un musical e in quanto tale ha molti momenti felici. Le musiche e le performance dei vari interpreti sono in alcuni casi molto buone e, a livello generale c’è una gradevole musicalità: è proprio questo aspetto che salva “Nine” dalla catastrofe. Ho molto apprezzato l’interpretazione di Judi Dench e la sua performance ispirata alle folies bergere; troppo sacrificata purtroppo in una parte restrittiva e marginale, oltre che mal pensata dagli autori, la divina Sophia Loren, costretta in un angolo del film a pochissime apparizioni che non le consentono di far uscire fuori il suo talento che, diversamente gestito, avrebbe sicuramente migliorato di molto il livello di questo film. La moglie Marion Cotillard, l’amante Penelope Cruz e la diva che fa da musa ispiratrice al regista in crisi esistenziale e creativa, interpretata da una splendida Nicole Kidman, si rifanno sostanzialmente ai personaggi che in 8 ½ furono rispettivamente di Anouk Aimée , Sandra Milo e Claudia Cardinale .

In conclusione, “Nine” è in certa misura apprezzabile come film decorativo, fatto più di scenografie barocche, luminose e evocative che di trama; scenografie che, se non altro, hanno il merito di far risaltare in modo fulgido i personaggi in quelli che a mio avviso, da questo punto di vista, sono alcuni dei momenti felici di questo film: l’entrata in scena dei vari personaggi all’inizio del film e il loro disporsi, alla fine del film, sui vari livelli della scalinata al centro dello studio per una visione d’insieme di tutto il cast, che è davvero un bel vedere, mentre il protagonista, con una metafora visiva ad effetto molto all’americana (e in quanto tale molto ingenua), tenendo seduto sulle sue gambe se stesso bambino, inizia le riprese di quel movie che non era riuscito sino ad allora ad iniziare, nonostante le esortazioni del produttore Ricky Tognazzi, superando quella crisi esistenziale che si trascinava sin dall’infanzia.

nine 2009,nine rob marshall,sophia loren,daniel day-lewis,marion cotillard,nicole kidman,penelope cruz,judi dench,federico fellini,fellini 8 ½Uscendo dall’aspetto musicale, per il resto “Nine” è un film decisamente mediocre, infarcito di un sacco di luoghi comuni sull’Italia e sugli italiani, sull’inconscio e sulla dimensione onirica di ognuno di noi; manifesto a tal proposito è l’episodio della prostituta Fergie con Guido Contini bambino, dove viene fuori tutta l’ignoranza americana preconcetta sul nostro paese e sulla nostra cultura, a cui fa seguito un ancor più infelice episodio di punizione fisica di Guido stesso da parte di un prete sotto gli occhi severi e marmorei, ma intimamente sofferenti, della madre Sophia Loren. Questo piccolo esempio la dice lunga sull’impianto ideologico del film, che pensa basti ambientare tutto in Italia, scimmiottando trama e personaggi di 8 ½ e mettendo in basso a sinistra la didascalia “Rome, Cinecittà studios, 1965”, per rendere quella profondità di contenuti, temi e quella raffinatezza intrinseca dello stile del cinema italiano degli anni d’oro.

Questo è “Nine”; tolte le apparizioni sfolgoranti dei personaggi sullo sfondo di una scenografia barocca e scintillante, le musiche e le canzoni gradevolmente orecchiabili, i balli sensuali (non a caso 3 delle 4 nomination all’Oscar sono per miglior canzone, scenografia e costumi), non resta granché: va preso per quello che è, ottimo per deliziare gli occhi e le orecchie, senza attribuirgli altre pretese che non potrà mai riuscire a soddisfare.

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Zio Paperone e l’isola senza prezzo.

ZIO PAPERONE E L’ISOLA SENZA PREZZO (Topolino 2956)

 

Pubblicata su: Topolino 2956 (24 luglio 2012)

Testo: Teresa Radice

Disegni: Stefano Turconi

Lunghezza: 31 pagine

Rating: 4,5 stelle

 

Cari lettori, oggi parliamo di un argomento inedito su questo blog, i fumetti. Nello specifico il fumetto “Topolino”, di cui sono un appassionato lettore e collezionista, ormai dal lontano 24 gennaio 1995, giorno di acquisto della mia prima copia di “Topolino”, il numero 2043.

In questi lunghi 17 anni e rotti, dei personaggi, topi e paperi, e delle storie del mondo Disney, sono diventato un vero cultore, appassionandomi ai singoli disegnatori (imparando a riconoscerne il tratto di matita e lo stile) e sceneggiatori (imparando a riconoscerne lo stile della scrittura delle storie).

 

Veniamo però alla storia a fumetti in questione.

“Zio Paperone e l’isola senza prezzo” è una di quelle storie che subito attirano l’attenzione del lettore per la qualità superiore alla media delle altre storie a fumetti del giornale a cui si è abituati.

Il tratto di matita di Stefano Turconi è limpido, senza incrostature, ma tutt’altro che asettico, anzi con uno stile inconfondibile. In questa storia, coniugato ai testi di Teresa Radice, il tratto di Turconi assume a volte movenze poetiche, così come poetica si fa la scrittura della Radice.

Una delle cose che ho apprezzato di più è la scrittura delle battute dei personaggi greci con caratteri greci. La storia è infatti ambientata in Grecia, dove zio Paperone deve concludere un affare sull’isola di Skyanthos (meta turistica frequentatissima), accompagnato dal pasticcione Paperoga. Una serie di vicissitudini aeree li porta però sull’isola di Skyphos, tutto l’opposto di Skyanthos: un’isola aspra e rocciosa, senza turisti e dal ritmo di vita scandito da abitudini ataviche, legate al mondo agricolo-pastorizio dei monti e a quello marinaro dei pescatori della costa.

Zio Paperone tenta invano per una settimana di raggiungere la sua meta, ma non riesce a muoversi in alcun modo da Skyphos. Dopo molte vicissitudini, l’uomo d’affari che doveva incontrare a Skyanthos finirà per incontrarlo a Skyphos, dove invece Paperoga (senza sapere chi fosse) ne aveva già fatto la conoscenza e ne era diventato grande amico.

In conclusione, veniamo a sapere che l’affare di cui tanto si è parlato consiste proprio nella vendita della bella e aspra isola di Skyphos a zio Paperone da parte dell’uomo d’affari greco. Lo zione compra quindi l’isola e dice di volerla visitare a fondo per decidere in che modo trasformarla in rinomata meta turistica con mega-alberghi di lusso e così via.

In realtà zio Paperone decide di non toccare nulla in quell’isola dal fascino atavico. Anzi, passeggiando per le stradine dell’isola sente dentro di sé riaffiorare i ricordi e le sensazioni di quando era un giovane (e felice) cercatore d’oro nel Klondike e nello Yukon. Si rende quindi conto del valore reale di quell’isola, quello affettivo e sentimentale, la cortesia e generosità degli abitanti, dal pastore Zotikos (attaccato alle sue pecore come lui lo è alle sue monete) al pescatore Basiliskus e sua moglie Kalliopi, fino al vecchio Kyriakos, col quale discute di numismatica, di talleri, dobloni e dracme, lire, pesetas… Capisce insomma che Skyphos è un luogo dell’anima (senza prezzo, appunto) e decide di farne la sua personale oasi di pace nella quale rifugiarsi ogni volta che lo desidera.

Bellissima la sequenza finale, di una poesia unica, con zio Paperone che passeggiando per l’isola sente riaffiorare ad ogni passo il suo felice passato e infine si siede ad un tavolo guardando il tramonto sul mare, “in pacifica attesa che si depositi il caffè”.

 

I meriti di questa storia sono senza dubbio la poesia che pervade la trama, i testi e i disegni. Poi l’emancipazione di Paperoga, che per la prima volta da non ricordo quanto tempo è parte attiva della vicenda e non semplice pasticcione inconcludente ai fini della storia.

Da menzionare anche, e soprattutto, la conoscenza che gli autori dimostrano del contesto greco, con la bellissima idea di scrivere le battute degli isolani usando le lettere dell’alfabeto greco, dando un insostituibile tocco evocativo in più alla storia e al contesto in cui si svolge.

 

Infine, in questa struggente raffigurazione della bella e atavica Grecia non si può non pensare che questa storia voglia far pensare a quanto di bello c’è in quella nazione e rischia di andare compromesso o perduto a causa della crisi economica che la attanaglia; crisi che gli altri paesi, la ricca Germania merkeliana sopra tutti, con il loro rigore senza pietà accentuano ancora di più, costringendo il governo greco a scelte di vera e propria macelleria sociale, senza rendersi conto che stanno spingendo la bella Grecia sull’orlo di un baratro senza precedenti.

Godiamoci quindi questa poetica ed evocativa storia, pensando e riflettendo mentre leggiamo anche a quel patrimonio dell’umanità che è la Grecia, culla della civiltà occidentale e patria di Eschilo, Sofocle, Euripide, Pericle, qui raffigurata nell’atavica isola di Skyphos; patrimonio che rischia di subire danni e conseguenze incalcolabili a causa della spietatezza delle leggi dell’economia e del sistema capitalistico.

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Ultime uscite libri – Il marchio del diavolo, di Glenn Cooper.

Cari lettori, finalmente è uscito anche in Italia l’ultimo, attesissimo romanzo di Glenn Cooper. Dopo una lunga attesa è disponibile nelle nostre librerie, o se preferite potete acquistarlo su LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT , cliccando sul banner animato che vedete qui sopra. Il libro di cui stiamo parlando è:

 

Il marchio del diavolo di Glenn Cooper € 19.60, scontato € 16.66 (-15%)

 

Ma ecco di cosa tratta in sintesi questo romanzo.

 

Un enigma attraversa la storia di Roma e sfida antiche maledizioni in “Il marchio del diavolo” di Glenn Cooper. Già affermato autore-best seller di La biblioteca dei morti e de La mappa del destino , Cooper accosta epoche storiche molto diverse tra di loro in un giallo storico che lascia in bilico il lettore fino all’ultima pagina.

Siamo tra le splendide rovine romane e una serie di scheletri ritrovati in un columbarium del I secolo d.C. dà il via a misteriosi e drammatici accadimenti. Questi resti sono l’imput per lo scioglimento di enigmi millenari, di simboli astrologici e di un libro maledetto. A chi toccherà risolvere il mistero dovrà mettere a rischio la propria pelle e quella di chi ama, scavando in un passato nebuloso e intricato.

L’autore fa un salto nel passato riconducendo la storia ad una leggendaria eclissi lunare del 1139 che un uomo attende come una profezia. E’ notte e centododici stelle apparse in quel momento svelano all’umanità che saranno 112 i Papi che si succederanno al soglio pontificio prima della fine del mondo. L’uomo aspettava questo momento astrale per un segno unico, una profezia destinata a svelarsi nel tempo.

Nella Città Eterna del 64 D.C. la capitale è nuovamente in fiamme. Un conflitto religioso divampa nelle case e tra i sacrali monumenti: all’inizio sembra esserci sotto un gioco di poteri, invece i colpevoli sono i seguaci di un culto religioso settario. Gli adoratori del demonio vengono però presto smascherati e uccisi dai cristiani.

In un intricato e coinvolgente salto temporale Glenn Cooper ci conduce nell’ultimo scorcio di passato, conducendoci in una Cambridge del 1584 dai toni noir, in cui Christopher Marlowe combatte contro un nemico sconosciuto che da migliaia di generazioni si porta dietro. Per Marlowe però non è ancora giunto il momento della battaglia finale, deve solo inviare un messaggio per chi lo succederà. Quale posto migliore per nascondere un segreto che tra le pagine di un libro? Nella scrittura e in una tragedia che glorifica la sua discendenza, Marlowe tramanda il messaggio. Spetterà a chi viene dopo di lui snodare l’inghippo e procedere verso lo scontro finale. In “Il marchio del diavolo” il luogo è Roma e il tempo è il 2011.

 

Se questo romanzo è di vostro interesse e gradimento vi invito ad acquistarlo, se vorrete, direttamente da questo blog, cliccando su uno qualunque dei link di rimando che avete trovato nel post o cliccando sul banner animato in alto. Quindi buona lettura e buoni acquisti su LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT . A presto.

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Tributo a Steve Jobs (1955-2011)

Questo è uno dei miei mantra: concentrazione e semplicità. Il semplice può essere più forte del complesso. Devi lavorare duro per pulire il tuo pensiero e renderlo semplice. Ma alla fine ne vale la pena perché una volta ottenuto ciò, puoi spostare le montagne

 

 

Cari lettori, il 6 ottobre 2011 è scomparso Steve Jobs (di cui ho citato una frase in principio di post), il guru che ha rivoluzionato l’informatica e la telefonia mobile, il modo di navigare in Internet, ascoltare musica o leggere i giornali; colui che ha creato la Apple, diventata la prima azienda hi-tech del mondo in valore di Borsa, davanti a Google e Microsoft. A tal proposito LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT offre un tributo a questo grande innovatore dei nostri tempi, con una carrellata di titoli di libri: approfondimenti sulla sua figura e biografie autorizzate e non.

 

 

Si va da titoli famosi come l’approfondimento:

 

Steve Jobs. L’uomo che ha inventato il futuro di Jay Elliot, William L. SimonHoepli € 19.90, scontato € 16.91 (-15%).

 

Ecco la descrizione del libro:

 

Dalle riunioni con gli sviluppatori ai laboratori di design, dalle prove di forza con il consiglio di amministrazione al mondo fuori dalla Silicon Valley, la storia autentica di un “ragazzo prodigio” che ha trasformato la tecnologia e il mondo in cui viviamo, il nostro modo di lavorare, divertirci e comunicare. Scritto da persona che lo conosce da oltre trent’anni e con interviste esclusive a molti protagonisti della storia della Apple, non è solo un ritratto di Jobs ma anche un’analisi approfondita del suo approccio al business e alla conduzione aziendale. Dall’Apple II al MacIntosh, la drammatica caduta in disgrazia di Jobs e il suo ritorno al timone della Apple, fino alla Pixar, all’iPod, all’iPhone e all’iPad e molto altro: questo libro ripercorre con esempi concreti i trionfi e le battute d’arresto di Jobs, mostrando al lettore come applicare gli stessi principi alla propria vita e carriera. Una biografia che si concentra sull’analisi dello stile di management del capo della Apple, che ha generato ondate di innovazione capaci di rivoluzionare interi settori economici. È difficile immaginare di compiere azioni ormai quotidiane come ascoltare la musica mentre camminiamo per strada, telefonare, goderci un film animato che affascina gli adulti quanto i bambini, o usare un personal computer, senza il coefficiente di genialità che Steve Jobs ha introdotto in questi ambiti. Una biografia per capire il fenomeno Apple e “diventare come Steve”.

 

Alle biografie, non ancora uscite in libreria ma già prenotabili a prezzo scontato su LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT:

 

 Io, Steve di George BeahmRizzoli € 14.90, scontato € 12.66 (-15%).

 

Ecco in sintesi di cosa tratta il libro, disponibile dal 2 novembre 2011 e già prenotabile:

 

Ha da poco lasciato la guida di Apple, ma è già da tempo nella Storia. Le sue azioni e le sue parole sono per molti una guida di riferimento, perché nessuno come lui ha saputo intuire il futuro e innovare le no­stre abitudini quotidiane. In questo libro un saggista e biografo, che ne ha se­guito la carriera con l’ardore di un fan, ha raccolto e organizzato per argomenti frasi pronunciate o scritte da Jobs in diverse epoche (fino alle sue recentissime dimissioni), dando vita a un distillato del Jobs-pensie­ro destinato a diventare un cult. Dal futuro del libri (“non legge più nessuno”) a Bill Ga­tes (“un po’ limitato, sarebbe stato di più larghe vedu­te se da giovane si fosse fatto un acido o fosse anda­to in un ashram”), dal valore dei soldi (“tutta questa faccenda del denaro è buffa, non certo la cosa più si­gnificativa che mi sia capitata”) a quello dei dipenden­ti (“ciò che siamo sono le nostre idee, le nostre per­sone… gente che vuole veramente lasciare un piccolo segno nell’universo”), un “dizionario” del più grande visionario e sognatore dei nostri tempi.

 

Steve Jobs di Walter IsaacsonMondadori € 22.00, scontato € 18.70 (-15%).

 

Ecco in sintesi di cosa tratta il libro, disponibile dal 24 ottobre 2011 e già prenotabile:

 

Il giorno di Capodanno del 2009 Walter Isaacson riceve una lunga telefonata da Steve Jobs, con il quale già alcuni anni prima era nato il progetto di una biografia. Il creatore di Apple insiste sul fatto che è arrivato il momento di raccontare la sua vera storia: “Ho fatto tante cose di cui non sono fiero ma non ho scheletri nell’armadio che non possano essere mostrati e penso che tu sia bravo a far parlare le persone”. Oltre a raccontare a lungo in prima persona, Steve invita quindi Isaacson a contattare le persone che hanno attraversato la sua vita, nel bene e nel male: il risultato è un eccezionale racconto e un documento unico sulla storia di Steve Jobs e di Apple. Dall’infanzia, insieme alla famiglia adottiva, all’adolescenza a Cupertino, tra i pionieri dell’informatica, dai mesi passati in India alla ricerca del lato filosofico e spirituale della vita alla fondazione di Apple con l’amico Steve Wozniack, dal successo commerciale all’uscita temporanea dall’azienda, dal boom planetario nell’ultimo decennio alla verità sulla sua malattia, la storia di un imprenditore la cui passione per la perfezione e il carisma unico hanno rivoluzionato per sempre l’industria della comunicazione e della tecnologia. La storia vera di Steve Jobs, l’uomo che ha cambiato il modo di lavorare e di pensare di milioni di persone.

 

 

Ecco di seguito il link a cui accedere per visionare i suddetti titoli insieme a molti altri e, se vorrete, per acquistarli a prezzi scontati: Tributo a Steve Jobs .

 

 

Buona lettura e, se vi va, buoni acquisti su LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT .

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Premi Nobel 2011 – pronostici e auspici.

Cari lettori, anche quest’anno siamo giunti alla fatidica settimana dei premi Nobel.

Ieri è stato assegnato il Nobel Prize in Physiology or Medicine 2011, metà a Bruce A. Beutler insieme a Jules A. Hoffmann for their discoveries concerning the activation of innate immunity, e l’altra metà a Ralph M. Steinman for his discovery of the dendritic cell and its role in adaptive immunity.

Oggi è stato assegnato il Nobel Prize in Physics 2011, metà a Saul Perlmutter e l’altra metà a Brian P. Schmidt insieme a Adam G. Riess for the discovery of the accelerating expansion of the Universe through observations of distant supernovae.

Domani sarà assegnato il Nobel Prize in Chemistry 2011.

 

Ma il premio che catalizza più di tutti l’attenzione è il Nobel Prize in Literature 2011.

I bookmakers, come di consueto, si scatenano in previsioni e scommesse. Anche se puntualmente tutti i pronostici vengono sonoramente smentiti, desidero comunque mettervi al corrente di ciò che si dice tra i cosiddetti “ben informati” circa il vincitore del premio che sarà assegnato il 6 ottobre.

Tra i bookmaker inglesi non c’è dubbio, il favorito vincitore del Premio Nobel sarà sicuramente Adonis, pseudonimo di Ali Ahmad Said Esber, 81 anni, poeta di origini siriane che secondo la giuria del Premio Goethe è il “più importante poeta arabo del nostro tempo” ed è in cima alle scommesse dato 4/1. Il secondo favorito, Tomas Transtromer, 80 anni, poeta svedese, si deve accontentare di un pronostico di 9/2.

Altri dicono invece che sarà il giapponese Haruki Murakami, dato a 6,50 e seguito immediatamente da Cormac McCarthy, autore di Non è un paese per vecchi, a 7,50 e Vijaydan Detha a 8. Ma nella lavagna dei bookmaker per l’Italia ci sono Umberto Eco primo della lizza (a 25) seguito dall’agrigentino Andrea Camilleri a quota 35. Con grande distacco a 110 compare anche Roberto Saviano.

Altri scommettitori danno invece le seguenti cifre e lanciano lo scrittore giapponese Haruki Murakami come favorito del pronostico a 5,50; a seguire il poeta australiano Les Murray a 7, e lo scrittore del Rajasthan, Vijaydan Detha, a 7,50. Primi italiani della lista Umberto Eco e Andrea Camilleri, entrambi a 35. Ultimo Roberto Saviano.

Il sito internet “The Literary Saloon” (dove il critico M.A. Orthofer da quasi un decennio riesce, tra la sorpresa generale, ad anticipare il nome del fortunato vincitore con qualche giorno di anticipo) fa i nomi di tre outsider, tutti poeti, il nepalese Rajendra Bhandari, 55 anni, il poeta indiano K. Satchidanandan, 65 anni, e il poeta rumeno Mircea Cartarescu, 55 anni.

Ma per i bookmaker inglesi resta il poeta siriano Adonis, pseudonimo di Ali Ahmad Said Esber, 81 anni, il candidato favorito alla conquista del Nobel, dato 4/1. Al secondo posto tra i favoriti c’e’ il poeta svedese Tomas Transtromer, 80 anni, dato 9/2. L’anno scorso il piu’ quotato dagli scommettitori fu proprio Transtromer ma alla fine l’Accademia Reale Svedese scelse lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa.

A proposito di Adonis, così si esprime un portavoce di Ladbrokes: “Adonis è da tempo tra i nomi più o meno fissi della shortlist del Nobel letterario e quest’anno può avere molte possibilità di vittoria”.

 

Queste le caotiche previsioni dell’ultima ora. Personalmente auspico che vinca il nostro Andrea Camilleri. Non ci resta che attendere le ore 13 del 6 ottobre e vedere chi sarà il nuovo premio Nobel per la letteratura 2011. A presto.

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Ultime uscite libri – Fai ‘sta cazzo di nanna, di Mansbach Adam, Cortés Ricardo.

Cari lettori, oggi voglio sottoporre alla vostra attenzione un libro in cui mi sono imbattuto recentemente e che mi ha molto colpito, per l’alto livello di comicità arguta che porta con sé, a partire dal titolo.

 

Il libro in questione, immediatamente acquistabile su LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT cliccando sui link che troverete in evidenza, è il seguente:

 

Fai ‘sta cazzo di nanna di Mansbach Adam, Cortés RicardoMondadori € 12.90, scontato € 10.97 (-15%).

 

Ecco la descrizione del libro:

Questo è un libro della buonanotte per genitori che vivono nel mondo quello vero, quello dove qualche gattino che fa le fusa e delle rime zuccherose non sempre bastano perché i nostri “adorabili” cuccioli partano beati e a vele spiegate verso la Terra dei Sogni. Pieni di sincerità e affetto, conditi da qualche espressione forte che viene dal cuore, i versi di Adam Mansbach celebrano quei milioni di eroi solitari e misconosciuti che per molte, moltissime (e lunghissime) notti hanno dovuto misurarsi con una nanna che tardava a venire, con una stanchezza tremenda e con un’irritazione crescente. Queste pagine non solo cantano un lato della vita familiare troppo spesso taciuto, ma hanno un effetto liberatorio e terapeutico per tutti quei (milioni di) genitori che, prima o poi, hanno finito per dare i numeri e si sono sentiti dei vermi. Questo libro trasforma le loro frustrazioni e i loro sensi di colpa in materia per un bel po’ di risate. Divertente, sovversivo, altamente scompisciante: un libro per i genitori di ieri, di oggi e di domani.

 

E in esclusiva per i lettori di “Prospettiva Nevskij” ecco un piccolo estratto del libro, liberamente scaricabile in pdf:

 

CLICCA QUI PER SCARICARE L’ESTRATTO DEL LIBRO (PDF) faistacazzodinanna.pdf

 

Sperando che questo consiglio di lettura vi sia piaciuto, vi do appuntamento al prossimo post. A presto!

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Premio Strega 2011 e Premio Campiello 2011, tutti i finalisti.

Cari lettori, l’estate volge al termine e con essa si conclude pure la lunga e ricca stagione dei premi letterari italiani. Come sapete, in Italia esiste una marea di premi letterari. Io oggi mi soffermo sui due considerati i più importanti: lo Strega e il Campiello.

Come ho già scritto l’anno scorso in un mio post, non amo molto il premio Strega poiché le modalità di designazione del vincitore non sono propriamente cristalline e le case editrici, con tutti i loro enormi interessi in ballo, la fanno da padrone; personalmente, per questi motivi, non lo considero il più importante fra i premi letterari.

Esente da questo genere di intrighi e beghe sotterranee è invece il premio Campiello, l’unico a cui spetta, secondo me, il primato fra i premi letterari. La sua è una formula vincente poiché prevede una doppia giuria: un “Comitato Tecnico” che ammette al concorso i vari titoli a suo insindacabile giudizio, una “Giuria dei Letterati” che seleziona la cinquina finalista tra tutti i romanzi che partecipano al concorso, e infine la “Giuria dei Trecento lettori” che sceglie il vincitore assoluto tra i cinque romanzi finalisti.

 

Passiamo ora ai risultati dei succitati premi. Prima di procedere vi ricordo che tutti i titoli citati possono essere acquistati direttamente da questo sito cliccando sui link che rimandano a LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT.

 

L’esito della votazione del premio Strega 2011, tenutasi il 7 luglio 2011, come da tradizione al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, è stata la seguente:

vincitore con 138 voti è Storia della mia gente di Nesi Edoardo ,

seguono La vita accanto di Veladiano Mariapia con 74 voti,

L’ energia del vuoto di Arpaia Bruno con 73 voti,

Ternitti di Desiati Mario con 63 voti,

infine, La scoperta del mondo di Castellina Luciana con 45 voti.

 

I risultati del premio Campiello 2011, svoltosi nella maestosa cornice del teatro “La Fenice” di Venezia, invece sono stati i seguenti:

vincitore con 102 voti è “Non tutti i bastardi sono di Vienna” di Molesini AndreaSellerio Editore Palermo ,

seguono “Di fama e di sventura” di Manzon FedericaMondadori con 80 voti,

Disegnare il vento. L’ultimo viaggio del capitano Salgari” di Ferrero ErnestoEinaudi con 39 voti,

Se tu fossi qui” di Ammirati M. PiaCairo Publishing con 35 voti,

infine, “L’ ultima sposa di Palmira” di Lupo GiuseppeMarsilio con 29 voti.

 

Questi i risultati dei due principali premi letterari italiani del 2011. A breve ritornerò a voi con la classifica aggiornata dei libri più venduti in Italia e schede di approfondimento sui titoli più interessanti in circolazione o prossimamente in uscita nelle librerie. A presto.

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