Tolstoj a cent’anni dalla morte tra letteratura e cinema.

Lev Nikolaevič Tolstoj (ritratto del 1887)..jpgCari lettori, seppur con tre settimane di ritardo, voglio oggi ricordare uno dei massimi autori della letteratura russa (e mondiale) di tutti i tempi: Lev Nikolaevič Tolstoj.

 

Molto è stato detto e ancora di più è stato scritto su questo poliedrico scrittore, versatile e ingegnoso come pochi, la cui vita e il percorso interiore di maturazione, filosofico e religioso, hanno quasi totalmente combaciato con la carriera letteraria nelle varie fasi del suo sviluppo, attraverso un’esistenza lunga 82 anni.

 

Anni in cui Tolstoj vede cambiare profondamente la sua nazione e l’intera civiltà europea, dalla nascita nel 1828 in una famiglia aristocratica nella Russia zarista che reca ancora evidenti su di sé i segni e le cicatrici, non solo materiali ma anche sociali, della guerra napoleonica, conclusasi tre lustri prima ma il cui lascito nelle menti e negli animi dell’intellighenzia russa (ma analogamente accadeva in tutte le altre nazioni d’Europa) era ormai impresso definitivamente;

fino alla morte il 7 novembre 1910 (secondo il calendario giuliano, tutt’ora in vigore in Russia; 20 novembre secondo il nostro calendario gregoriano) in una Russia totalmente diversa e percorsa da insanabili fratture politico-sociali, un impero in crisi che aveva già vissuto gli anni del terrorismo anarchico (che aveva fatto vittime eccellenti come lo zar Alessandro II nel 1881) e la prima Rivoluzione russa, quella del 1905, famosa per l’episodio della corazzata Potëmkin (che ispirò l’omonimo celeberrimo film del 1925, diretto dal famoso regista Sergej M. Ejzenstejn ), che portò alla nascita della Duma, il primo serio abbozzo di parlamento della storia russa e che, per le modalità e i suoi motivi e cause sottese, funse da premessa alle successive Rivoluzioni del 1917, quella di febbraio e la Rivoluzione bolscevica di Ottobre, che Tolstoj non poté evidentemente vedere e il cui punto di vista su di esse e le eventuali posizioni prese in merito sarebbe davvero stato interessante conoscere.

 

Con questa lunga premessa, non intendo quindi addentrarmi nello sterminato universo tolstoiano (riguardo al quale vi rimando a un ottimo speciale di Repubblica.it che troverete cliccando qui ), ma voglio solo proporvi una carrellata di letture e, come si evince dal titolo, di opere cinematografiche tratte da scritti tolstoiani divenute ormai anch’esse pietre miliari della cultura come l’opera letteraria da cui sono state tratte.

 

Il vasto repertorio letterario offerto da Tolstoj è stato spesso una ricca e proficua miniera a cui la settima arte ha copiosamente attinto. Basti pensare a film come la “Anna Karenina” di Clarence Brown del 1935, interpretata egregiamente da Greta Garbo , la migliore trasposizione cinematografica mai fatta del romanzo tolstoiano (purtroppo attualmente non in commercio), e all’omonimo successivo rifacimento di Julien Duvivier del 1948 (con Vivien Leigh e Gino Cervi ), oltre al famoso sceneggiato televisivo Rai diretto da Sandro Bolchi nel 1974.

 

Guerra e pace [titolo originale_War and Peace] (King Vidor – 1955)..jpgAltri film altrettanto famosi e importanti sono stati tratti anche (e soprattutto) da quella che, al di sopra di ogni dubbio è l’opera maggiore di Tolstoj: l’enciclopedico romanzo-epopea Guerra e pace .

Tra i film tratti da questo romanzo va assolutamente menzionata quella che ancora oggi è forse la versione cinematografica più famosa e conosciuta di quest’opera, il Guerra e pace del 1955, dove il regista statunitense King Vidor diresse un cast stellare: Audrey Hepburn nella parte di Natasha Rostova, Henry Fonda in quella di Pierre Bezuchov, Mel Ferrer in quella del principe Andrej Bolkonskj, Vittorio Gassman nella parte del subdolo principe Anatol Kuraghin, e Anita Ekberg in quella di sua sorella, l’ancor più spregiudicata Hélène Kuraghina.

  

Guerra e pace (Robert Dornhelm – 2007)..jpgAltrettanto degna di menzione è la monumentale trasposizione televisiva in 4 puntate del 2007, diretta dal regista austriaco Robert Dornhelm e co-prodotta da più nazioni, tra le quali l’Italia, con un cast internazionale e variegato (dagli italiani Alessio Boni e Andrea Giordana , Violante Placido e Valentina Cervi , all’inglese Malcom McDowell e al tedesco Alexander Beyer , fino alla francese Clémence Poésy , nel ruolo che fu di Audrey Hepburn) dove si incontrano buone prove attoriali e una certa aderenza al testo tolstoiano, seppur con qualche divagazione di carattere epico-romantica nella forma, e alcune tentazioni di tenore passionale e melodrammatico nel fluire della trama.

 

Nel complesso è comunque un’opera di pregio e di valore che merita di essere conosciuta e apprezzata, nonostante la quasi totale assenza del fondamentale aspetto della riflessione filosofica sul senso della vita e degli eventi, sulla possibilità di costruire il proprio destino e comprenderne il significato alla luce degli eventi che lo hanno determinato, aspetto che Tolstoj profuse ampiamente in questo romanzo.

Tema imprescindibile della poetica tolstoiana, che questo film ha sacrificato per privilegiare una normale narrazione, dall’aspetto didattico, quasi pedagogico, con la rappresentazione della società e dei suoi rituali nei gesti e nei comportamenti dei personaggi che si muovono al suo interno, tra monumentali scenografie e ricostruzioni di eventi storici.

 

In questa sede però, oltre ai succitati film tratti dai romanzi di Tolstoj, desidero soprattutto segnalarvi alcune delle migliori edizioni delle opere tolstoiane, che rendono meglio di altre la lettura (tutt’altro che facile e scontata) di questi capolavori agevole e piacevole, oltre che proficua a livello di cultura personale, con un ottimo commento critico e un capillare apparato di note al testo, strumenti questi che permettono di approfondire a più livelli e in modo più che soddisfacente ogni dubbio o incomprensione circa il testo e ogni altra curiosità sull’opera in questione.

 

Da questo punto di vista, “I Meridiani della Mondadori sono una vera e propria istituzione, un must per chi ama leggere e ama il libro anche come “oggetto” di pregio e non solo come contenitore di testi da strapazzare e “maltrattare”. Il loro prezzo alquanto alto è giustificato, oltre che dall’edizione pregiata nei materiali, anche e soprattutto per la completezza dei contenuti, con svariati approfondimenti, apparati di note al testo e commenti e saggi critici curati dai maggiori esperti di letteratura contemporanei e non solo.

 

La Mondadori nella collana “I Meridiani” ospita attualmente tre volumi di opere tolstoiane.

Si tratta della raccolta completa di tutti i racconti di Tolstoj, pubblicati per la prima volta in traduzione italiana in un’unica silloge, formata da due volumi, dal titolo Tutti i racconti [cofanetto 2 vol.] . Chi preferisce può acquistare separatamente ciascun volume dell’opera.

 

Nel primo volume Tutti i racconti – vol. 1 , troviamo, preceduti da “Introduzione”, “Cronologia”, “Criteri dell’edizione” e “Glossario”, i seguenti racconti:

 

-Memorie di un marqueur
-Racconti di Sebastopoli e racconti di guerra
– La tormenta
– Due ussari
– La mattinata di un proprietario terriero
– Lucerna
– Fiaba di come un’altra fanciulla Vàrin’ka…
– Tre morti
– Al’bèrt
– Idillio
– Polikuska
– Racconti dal Nuovo abbecedario e i Quattro libri russi di lettura

 

a cui seguono i racconti incompiuti del periodo 1851-1874, e un ricco apparato di “note ai testi”.

 

Nel secondo volume Tutti i racconti – vol. 2 , troviamo invece i seguenti racconti:

 

– Racconti popolari
– Le memorie di un pazzo
– Cholstomér
– La morte di Ivan Il’ic
– Camminate nella luce finché avete la luce
– Il padrone e il lavoratore
– Padre Sergij
– Due diverse versioni della storia di un’arnia dal tetto di tiglio
– Dopo il ballo
– La cedola falsa
– Alesa Bricco
– Kornej Vasil’ev
– Il divino e l’umano
– Perché?
– Cosa ho visto in sogno
– Racconti del Ciclo di lettura per bambini
– Il diavolo
– La saggezza dei bambini e le Conversazioni
– Canti al villaggio
– Tre giorni in campagna
– Senza accorgersi
– La buona terra
– Racconto per bambini
– Imitazioni e adattamenti, da Maupassant, Leskov, Victor Hugo, Bernardin de S. Pierre, Platone, Paul Carus
– Fiabe, parabole e leggende

 

a cui seguono i racconti incompiuti del periodo 1875-1910, un ricco apparato di “note ai testi” e una dettagliata e aggiornata “Bibliografia” finale.

 

I racconti sono importanti più di quanto si creda poiché la loro stesura si è sempre intersecata con quella dei grandi romanzi e delle altre opere maggiori sin dagli inizi, dal 1850 fino al 1910, l’ultimo anno di vita. Avendo essi attraversato e pervaso la carriera letteraria di Tolstoj lungo i suoi 60 anni di durata, proprio per questo divengono per i lettori una guida speciale per la sua esplorazione e conoscenza, permettendo di coglierne in tutte le sue fasi l’evoluzione dei temi affrontati e del registro stilistico, offrendo uno spaccato unico sulla vita artistica e intellettuale di Tolstoj.

 

Riguardo invece alle opere maggiori, ai romanzi che hanno fatto conoscere Tolstoj al grande pubblico e ne hanno decretato la fama internazionale, non esistono pubblicazioni de “I Meridiani”. Tra le normali edizioni economiche esistenti, personalmente preferisco, per bellezza grafica e ricchezza di contenuti extra, le Mondadori e le Einaudi.

 

Rimando quindi ad esse tramite questo elenco conclusivo di titoli di opere tolstoiane consigliate: dall’intramontabile Guerra e pace a Anna Karenina , dal celeberrimo La sonata a Kreutzer al capolavoro degli ultimi anni Resurrezione , summa del pensiero filosofico-religioso di Tolstoj applicato alla vita e alla scrittura, e insieme punto d’arrivo cruciale alla sua fase conclusiva col raggiungimento, nel periodo della maturità, della sua definitiva connotazione utopistica di carattere evangelico, al termine di una continua elaborazione di riflessioni e meditazioni che lo accompagnò per tutta la vita e la carriera letteraria.

Tolstoj a cent’anni dalla morte tra letteratura e cinema.ultima modifica: 2010-11-26T16:44:00+01:00da arteletteratura
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