Scritto d’apertura.

Gentili cybernauti, è con immenso piacere che vi comunico che oggi inizia la sua attività questo blog. Il nome che ho scelto rispecchia la mia concezione di questo spazio e l’impostazione che intendo dargli a livello concettuale, così come l’ho elaborata in questi ultimi tempi, sin da quando per la prima volta ho iniziato a pensare all’apertura di questo blog.

È proprio dal termine “blog” che intendo partire per esprimere ed esplicare il mio modo di intendere questo spazio. La maggior parte dei blog viene usata dai titolari a fini diaristici, concepiti cioè come delle piccole cronache o resoconti, con oggetto descrizioni dettagliate o meno di qualcosa, sia esso un avvenimento o argomento di discussione di qualsiasi natura; molto spesso l’oggetto del discorso è la trasposizione delle proprie osservazioni su un argomento di cronaca, politica, costume e similia, altre volte semplicemente il resoconto dei propri stati d’animo.

Al termine di questa parentesi panoramica sulle tipologie di blog maggiormente in circolazione, intendo esplicitare la linea che io intendo imprimere a questo spazio; sto usando questo termine, “spazio”, per differenziare, porre un discrimine rispetto al termine “blog”. A differenza della maggior parte di essi, che, come detto sopra, sono spesso cronache o narrazioni unilaterali, desidero invece rendere questo spazio aperto al pubblico, ai lettori, a tutti voi che avrete la cortesia e la voglia di visitarlo: questa apertura alla pubblica espressione e condivisione di idee e punti di vista tramite i vostri commenti, è il primo tratto fondamentale, l’elemento caratterizzante di questo spazio.

Ci sarà un argomento del momento intorno al quale si dibatterà tutti insieme, accostando senza esclusioni e preclusioni tutte le idee al riguardo; altre iniziative, da definire di volta in volta, saranno intraprese per coinvolgervi e rendervi parte attiva nella vita di questo spazio. Come ormai si sarà capito questo spazio sarà il foro, l’agorà (virtuale) dove ognuno potrà entrare e avere scambi di vedute con gli altri utenti sull’attuale topic of conversation. Ed è proprio, infine, sul concetto di spazio virtuale che mi accingo a spiegare perché abbia scelto questo nome.

 

Come ben sapete la prospettiva Nevskij (dal russo letteralmente “Prospettiva della Neva”) è la via principale, la più importante e frequentata di San Pietroburgo, il punto nevralgico attorno al quale si sviluppa l’intera città, dove sono concentrati gli edifici più importanti e imponenti, autentico centro della vita cittadina; attraversa San Pietroburgo per 4,5 km, unendo Piazza del Palazzo, sulle rive della Neva, sulla quale si affaccia un complesso di edifici monumentali (il Palazzo d’Inverno, residenza storica degli zar, oggi sede del Museo dell’Ermitage, lo Stato Maggiore e l’Ammiragliato), alla “Nevskaja Lavra”, il famoso Monastero di Aleksandr Nevskij. Nel corso dei secoli la prospettiva Nevskij, punto centrale intorno al quale la città è nata e si è sviluppata a partire dal 1738, è stata arricchita dai magnifici palazzi che la nobiltà cominciò a costruirvi. Grazie al lungo periodo in cui essa è stata edificata, oltre 150 anni, gli edifici e i monumenti che vi si affacciano abbracciano una vastità di stili architettonici diversi, dal barocco al moderno, passando per edifici in stile neo-rinascimentale e rococo, fino al moderno Art Nouveau.

 

Tornando al discorso iniziale, sui motivi del nome dato a questo spazio, il termine “prospettiva” mi ha da subito intrigato per il doppio significato di veduta panoramica, strada, urbana o rurale, adatta al passeggio per ampiezza o per bellezza di paesaggio, ma anche di visione della realtà da un determinato punto di vista, valutazione compiuta da un certo punto di vista, con implicazioni anche in senso temporale nel senso di eventualità, probabilità, previsione.

Chiamando “prospettiva Nevskij” questo spazio intendo quindi evocare un luogo non tanto fisico quanto e soprattutto intellettuale, sul quale affacciarsi e spaziare con la vista “intellettiva”, fatta di interessi culturali vari, così come con la vista “fisica” ci si può affacciare sulla vera prospettiva Nevskij, percorrendola e ammirandola nella bellezza degli edifici e dei monumenti mentre si snoda attraverso il centro di San Pietroburgo, incrociando a tratti il suo tragitto con quello della Neva: insomma, la prospettiva Nevskij è qui piuttosto metafora di un luogo dell’animo cui viene data vita in questo spazio virtuale.

La scelta della prospettiva Nevskij come luogo metaforico non è affatto casuale, dal momento che essa congiunge la Piazza del Palazzo, su cui si affaccia un complesso di edifici centro della politica e del potere (il Palazzo d’Inverno e l’Ammiragliato) a un luogo simbolo del culto religioso (la “Nevskaja Lavra”) e, tra questi due estremi, racchiude in sé per tutta la sua lunghezza quasi tutte le componenti della nostra società (politica e potere, religione, arte e letteratura); inoltre è intrisa di cultura e di stimoli cognitivi, e ogni suo angolo evoca reminiscenze storiche, architettoniche, artistiche, letterarie: si può davvero affermare che una passeggiata lungo la prospettiva equivale ad una immersione in un affascinante e raffinato mondo sospeso nel tempo, quasi una dimensione altra rispetto al resto della città.

E come tale è stato da me pensato questo spazio che oggi inizia la sua attività: un luogo, seppur virtuale, di raffinato e colto dibattito culturale, dove discutere preminentemente delle istanze del mondo letterario e della cultura in generale e avere interessanti scambi di vedute intorno ad esse. La mia preferenza per questi ambiti però non esclude altre tematiche, soprattutto ciò che riguarda il buon cinema passato e presente, la società, l’evoluzione dei costumi, la politica, l’economia, ogni argomento insomma che ci tange concretamente nella vita di tutti i giorni: proprio come nella “vera” prospettiva Nevskij, dove tutti questi aspetti della nostra società convivono uno accanto all’altro.

Tale potrà però diventare solo con l’apporto di voi tutti, che spero accorriate numerosi, per arricchire di volta in volta il dibattito in corso.

Così termino questo lungo messaggio d’apertura, steso a mo’ di manifesto programmatico di questo spazio, e che la “prospettiva Nevskij” abbia inizio!

Scritto d’apertura.ultima modifica: 2010-06-19T17:05:00+02:00da arteletteratura
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