Sempre più giù nell’abisso della tv di regime – Pansa al tg1.

Cari lettori, ancora una volta mi vedo costretto a segnalare l’orrido abisso senza fine in cui la tv di Stato sta irrimediabilmente sprofondando, con riferimento specifico al solito Tg1 del solito direttore servo Minzolini, di cui in precedenza ho già abbondantemente parlato analizzandone il modo criminoso di condurre quella sottospecie di testata giornalistica (o le ceneri fumanti che ormai ne rimangono), se ancora si può definire tale.

 

Quel che oggi vi segnalo è un servizio, quello d’apertura della rubrica domenicale “Billy”, dedicata ai libri e al mondo dell’editoria. Questo servizio, andato in onda all’interno dell’edizione delle 13:30 di oggi, parla dell’ultimo vergognoso libro pubblicato da Giampaolo Pansa , che penso conosciate bene, dal momento che non perde un’occasione per infangare un pezzo importantissimo e fondamentale di storia d’Italia, la Resistenza e la guerra partigiana di liberazione dal giogo nazifascista, con il suo indecente e becero revisionismo, che porta avanti da molti, troppi anni con malcelata e irriverente soddisfazione, direi quasi voluttà.

 

Il servizio in questione consta di un minuto e venti secondi di elogio ed esaltazione dell’ultima creatura sfornata dalla penna criminale di Pansa, esteso poi a tutto il distorto background ideologico che costui si porta dietro, un servizio diretto in modo vomitevolmente fazioso e infarcito di un sacco di falsità, dei soliti luoghi comuni cari agli infami revisionisti, e di intollerabili distorsioni della verità storica.

Ecco quindi una sfilza di affondi e staffilate a tutta una serie di persone, di pezzi di storia, di luoghi, sia fisici sia dell’anima, e a tutto ciò che, a distanza di quasi settanta anni, dovrebbe costituire un cenacolo di memoria comune e condivisa da tutti. Ma evidentemente non è così, dal momento che esistono ancora esseri di indubbia immoralità come il Pansa, animati dalla voglia di infangare la memoria del nostro Paese, tentando di cambiare il corso della Storia riscrivendola a proprio piacimento in opere spregevoli, quali “I figli dell’Aquila”, “Il sangue dei vinti”, “Sconosciuto 1945”, “La grande bugia” e, da ultimo “I vinti non dimenticano. I crimini ignorati della nostra guerra civile” (quello presentato nel servizio in questione), che altro non sono che un collage di miriadi di apposite e furbe omissioni e false reinterpretazioni di fatti ed eventi storici che parlano da sé e che sono sotto gli occhi di tutti.

 

Ecco quindi alcune frasi del servizio incriminato. Si inizia con “puntata dedicata agli scrittori ragno, quelli che scalano le classifiche dei libri come l’uomo ragno i grattacieli: e cominciamo con Giampaolo Pansa e il suo ultimo libro”, poi “Pansa accende i riflettori su una pagina buia della guerra civile italiana, il sangue non solo dei vinti (i fascisti) ma degli innocenti”, “i libri di Pansa non piacciono a molti storici di professione […], gli rimproverano di lasciar scolorire il contesto, la dittatura fascista, gli riconoscono di essere un bravo comunicatore; Pansa risponde con la storia scritta dal basso”, e ancora “nel suo ultimo libro ricostruisce una mappa di crimini contro uomini e donne, molti non solo estranei al fascismo ma anche suoi fieri oppositori”, “sono storie di innocenti, strappati dalle loro case in una notte di maggio del 1945, spariti nel nulla, uccisi senza un processo, senza una colpa, senza pietà; senza un perché saremmo spinti a dire se non quello della follia della guerra, nella sua forma più perversa: la guerra civile”, intanto, durante quest’ultima frase sullo sfondo appaiono Togliatti durante un comizio, una bandiera del PCI, e uno Stalin impettito che saluta le folle, mentre la voce narrante continua così, “il perché che offre Pansa prevediamo innescherà un nuovo dibattito storico; il perché è nel disegno del PCI che nel 1943-1945 voleva instaurare in Italia la dittatura del proletariato” e, con affondo finale, “e per farlo praticò il terrorismo”.

 

Affermazioni criminali, parole taglienti come poche altre, che si giudicano da sole. Io posso solo aggiungere che Pansa NON risponde con la storia scritta dal basso, ma egli stesso con i suoi pseudo libri storici è una bassezza vivente e i suoi libri ne sono la prova inconfutabile, così infarciti di menzogne che oltraggiano senza scrupolo alcuno il sangue che in quei due anni 1943-1945 che tanto gli stanno a cuore fu versato invece per mano dei fascisti repubblichini che aiutavano costantemente le truppe tedesche nei loro genocidi e crimini di guerra, oltre alle vittime italiane e anche libiche e abissine che durante il ventennio dello spietato regime fascista furono seminate a migliaia, fino alle infami leggi razziali che, come pochi sapranno, nel 1938 sono state varate dallo Stato italiano addirittura due mesi prima di essere promulgate da Hitler in Germania: non dimentichiamo mai questa nera pagina di storia italiana, specialmente oggi, all’indomani del 67° anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943, che provocò la morte nei campi nazisti di oltre mille ebrei romani.

È opportuno anche segnalare, in occasione di questa triste ricorrenza, un episodio passato un po’ troppo sotto silenzio, che coinvolge il già noto Ciarrapico, senatore (guarda un po’) del PdL e i suoi ideali dichiaratamente fascisti e  antisemiti; per questo evento rimando al seguente articolo di Repubblica .

 

L’infame revisionista che va ciarlando di “sangue dei vinti”, dimenticando volutamente il sangue che i vinti hanno sparso quando erano al potere, e che con i suoi libri-spazzatura trasforma i partigiani, i nostri liberatori, in criminali di guerra o anche peggio, carezzando invece i fascisti “vinti” come vittime sacrificali, alla stregua di poveri agnellini feriti e indifesi, ghermiti dall’orco comunista italo-sovietico; l’infame revisionista, che l’anno scorso, da ospite del programma Uno Mattina, pochi giorni prima del 65° anniversario dell’infame strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, alla vigilia del ricordo dell’eccidio di ben 560 civili, ha osato parlare di “sangue dei vinti” e di incivile e barbarica ritorsione dei partigiani nei confronti dei fascisti; costui, dicevo, decisamente meriterebbe una bella accusa di vilipendio alla memoria storica, se tale accusa esistesse nell’ordinamento giuridico italiano.

 

Possiamo però difenderci da tutto ciò e l’unica arma democratica di difesa contro questa odiosa e offensiva campagna revisionista di Giampaolo Pansa , che negli ultimi anni ha avviato una sistematica campagna di riabilitazione di quella parte marcia del paese che ci ha trascinato negli orrori della seconda guerra mondiale, dei lager, degli eccidi, è la censura del pubblico dei lettori nei confronti di questi scellerati e spregevoli tentativi di distruggere e infangare la verità storica e la nostra memoria condivisa che ci unisce in un’unica grande repubblica democratica, figlia di quella guerra di liberazione e di quella Resistenza che Pansa tanto vilipende e oltraggia.

 

Anche se questa unità e democrazia italiane sono costantemente sotto attacco, dalla Lega secessionista al piccolo cavaliere Napoleone che occupa militarmente la tv pubblica, permettendo che uno come Minzolini faccia un uso criminale della poltrona che occupa, mandando in onda sulla rete ammiraglia della televisione pubblica una simile scelleratezza, uno scempio, un vero e proprio pugno nello stomaco, come quello a cui abbiamo assistito oggi durante il Tg1 delle 13:30.

 

NO AL REVISIONISMO E ALLE FALSITA’:

VERGOGNA SIGNOR PANSA E SIGNOR MINZOLINI!

Sempre più giù nell’abisso della tv di regime – Pansa al tg1.ultima modifica: 2010-10-17T20:34:00+02:00da arteletteratura
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