Premi Nobel 2010 – considerazioni e auspici

Cari lettori, siamo giunti alla settimana più attesa dell’anno da me e (credo) da tutti coloro che hanno interesse per il mondo della cultura, quella dell’annuncio dei Premi Nobel.

Siamo a metà percorso, tre dei sei Nobel sono stati assegnati, quelli riguardanti le materie scientifiche nei giorni ormai consueti: lunedì 4 il Nobel Prize in Physiology or Medicine a Robert G. Edwards con questa motivazione for the development of in vitro fertilization“, martedì 5 il Nobel Prize in Physics pari merito a Andre Geim e Konstantin Novoselov con motivazione for groundbreaking experiments regarding the two-dimensional material graphene” e oggi il Nobel Prize in Chemistry pari merito a Richard F. Heck, Ei-ichi Negishi e Akira Suzuki con questa motivazione for palladium-catalyzed cross couplings in organic synthesis“.

 

Mancano ancora all’appello i due più attesi, il Nobel Prize in Literature e il Nobel Peace Prize, che saranno annunciati rispettivamente domani alle 11 e venerdì alle 9; segue poi il Prize in Economic Sciences lunedì 11 ottobre alle 11.

È proprio su questi due premi che voglio soffermarmi e richiamare la vostra attenzione.

 

Come ogni anno inizia il gioco delle previsioni e delle scommesse su coloro ai quali verrà assegnato il Nobel per la letteratura. Quest’anno circolano i soliti nomi, che i bookmaker e la stampa fanno ormai tutti gli anni, però con una predilezione stavolta per i poeti: l’onnipresente poeta siriano Adonis , il poeta sudcoreano Ko Un, il polacco Adam Zagajewski, e scrittori non poeti come gli statunitensi Philip Roth e Joyce Carol Oates , oltre a Thomas Pynchon, Margaret Atwood, Alice Munro e A.S. Byatt, l’outsider paraguayano Nestor Amarilla, l’israeliano Amos Oz e la scrittrice algerina Assia Djebar; gli unici italiani, sebbene molto staccati in classifica, sono il solito Claudio Magris , Umberto Eco e, indietro, Antonio Tabucchi (da alcuni messo davanti a Eco e Magris, da altri addirittura nemmeno citato).

 

Facendo una summa delle varie classifiche che circolano si evince però un dato quasi unanime: che l’Accademia Reale di Svezia, presieduta dal suo segretario permanente Peter Englund (la commissione dei 16 accademici che deve assegnare il premio) sembra essere orientata su un poeta, nella fattispecie il poeta e scrittore svedese Tomas Tranströmer , che sarebbe il maggior candidato alla conquista del Nobel Prize in Literature 2010. Tranströmer, nato a Stoccolma nel 1931, figlio di un giornalista e di una insegnante, è considerato il maggiore poeta svedese vivente. La sua attività letteraria inizia a diciassette anni con la pubblicazione delle sue prime poesie. Per molti anni è stato uno psicologo.

 

 

La quaterna di scrittori, nella fattispecie poeti, più accreditata per la vittoria del Nobel per la letteratura è, in ogni caso, questa: lo svedese Tomas Tranströmer , il kenyota Ngugi wa Thiong’o, il giapponese Haruki Murakami e il siriano Adonis (in ordine decrescente di probabilità di vittoria).

Gli unici italiani, molto indietro, sono, come detto prima, Antonio Tabucchi , Claudio Magris e Umberto Eco ; quest’ultimo attira l’attenzione dell’Accademia Reale di Svezia non solo come romanziere, ma anche e soprattutto come studioso, esperto in vari campi dello scibile: Eco è infatti un semiologo, un filologo, un critico letterario, un saggista, un bibliofilo, un linguista.

 

Al termine di questa breve carrellata di previsioni, che hanno delineato un quadro d’insieme della situazione attuale riguardo al premio internazionale più importante che uno scrittore possa ricevere, a suggello di una carriera letteraria durata decenni, che ha contribuito alla crescita artistica della letteratura di una o più nazioni, desidero dire che, però, queste previsioni vengono praticamente sempre smentite dal verdetto dell’Accademia Reale di Svezia. Basti pensare all’anno scorso quando il Nobel venne assegnato ad una Herta Müller fino ad allora quasi del tutto sconosciuta alla gran parte del pubblico internazionale: ciò dimostra che il Nobel Prize in Literature non sempre viene attribuito utilizzandolo come potente strumento di valutazione della carriera di un autore che spesso ha già ha raggiunto fama e popolarità (come è stato per José Saramago , Günter Grass, Harold Pinter o Doris Lessing ) ma anzi spesso è un mezzo per dare visibilità a livello mondiale a un letterato che ha avuto una carriera artisticamente altrettanto valida ma non raggiunta dalla notorietà internazionale che gli sarebbe dovuta.

 

Concludo con una chiosa sulla situazione della letteratura italiana contemporanea, che non riesce ad entrare nelle grazie dell’Accademia Reale di Svezia, come è evidente dall’assenza di un Nobel per la letteratura italiano ormai da molti anni. A parte Dario Fo, premiato nel 1997, bisogna risalire ai Nobel del 1959 e 1975, rispettivamente Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale, per trovare uno scrittore italiano premiato (e che scrittori!).

 

Non è questa la sede né il momento per dibattere dello stato in cui versa la nostra letteratura odierna; ritengo però che non manchino letterati e scrittori italiani degni di ricevere questo prestigioso e ambito premio. Con tutto il rispetto per i nomi sopra citati, sia stranieri sia italiani, penso che Andrea Camilleri meriti pienamente questo Nobel.

Molti in questo momento staranno storcendo il naso leggendo questo nome. Un lettore non superficiale, che indaghi a fondo nello stile e nei contenuti della poetica di Andrea Camilleri , e soprattutto dia uno sguardo critico d’insieme a tutta la sua carriera letteraria e faccia un’analisi senza preconcetti della sua opera complessiva, si renderà conto che abbiamo davanti un vero maestro della letteratura che spazia da un genere all’altro di romanzi ed è capace di istrionismi stilistici e di trama quali da tempo non si vedevano nella letteratura italiana; un vero maestro che molti pseudo esperti e “addetti al mestiere” liquidano frettolosamente come “scrittore di genere” o semplicemente “un giallista” oppure “Camilleri chi? Quello di Montalbano?”.

 

 

Queste sono le mie considerazioni in merito al Nobel Prize in Literature 2010, che verrà annunciato domani, e i miei auspici. Speriamo che l’Accademia Reale di Svezia faccia la scelta giusta; in ogni caso vale quel che diceva la grande Katharine Hepburn , che di premi importanti ne ha vinti a iosa tanto da detenere ancora oggi il record di Oscar vinti: “I premi non contano niente: il mio premio è il mio lavoro”.

Premi Nobel 2010 – considerazioni e auspiciultima modifica: 2010-10-06T21:05:00+02:00da arteletteratura
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