Considerazioni sugli ultimi scandali – La nuova P3.

Cari lettori, nel mio ultimo post, pubblicato appena sei giorni fa, nel tracciare una analisi, ovviamente senza pretese didattiche o simili, ad un certo punto ho menzionato un aspetto troppo taciuto e sottovalutato del passato di Berlusconi: la sua iscrizione alla loggia P2. Tutt’ora, a distanza di circa trent’anni, il venerabile Gran Maestro della famigerata loggia segreta non fa mistero delle simpatie che nutre per il suo pupillo e delle speranze che in lui ripone per l’attuazione dei suoi criminosi piani di destabilizzazione e distruzione della democrazia italiana, a suo tempo scoperti e sventati.

Appena sei giorni dopo quel post, sulle prime pagine di quasi tutti i giornali leggiamo titoli e articoli di cronaca dai quali emerge uno scenario di cricche e addirittura di nuove logge segrete tale da farci ripiombare con la mente alla situazione dei primi anni Ottanta. Sembra di leggere i quotidiani di trenta anni fa, ma purtroppo si tratta di una situazione che stiamo vivendo adesso, in questo momento. Lo scenario che si profila è, se possibile, addirittura peggiore di quello passato.

 

Rimando a questi articoli apparsi su Repubblica.it per informazioni chiare ed esaurienti sulla vicenda cui faccio riferimento:

http://www.repubblica.it/politica/2010/07/15/news/verbali_p3-5595001/?ref=HREA-1

http://www.repubblica.it/politica/2010/07/16/news/corruzione_cesare-5618005/?ref=HREA-1

http://www.repubblica.it/politica/2010/07/16/news/cesare_dieci_frasi-5618007/

http://www.repubblica.it/politica/2010/07/16/news/verbali_i_magistrati-5618571/

 

Si parla di nuova P3 e di un sistema di potere imperniato sulla figura di Berlusconi. La differenza è che Licio Gelli non è mai stato capo dell’esecutivo o ha ricoperto incarichi istituzionali mentre tramava con i suoi amici alle spalle dello Stato democratico. L’elemento di sconcerto è il fatto che invece il capo di questa nuova loggia, il referente principale di questa rete di personaggi che agiscono con finalità illegali che ben possiamo immaginare, stando alle notizie che insistentemente circolano, è il Presidente del Consiglio attualmente in carica. È vero che dal 1994 ad oggi Berlusconi ci ha abituato a tutto, ad ogni genere di accuse rivoltegli nei vari processi in cui è imputato, processi che spuntano come funghi, non fa in tempo a “sistemare” (tra virgolette chi vuol capire capisca) uno che subito ne spunta un altro; riesce però sempre a superare se stesso nel farci vedere in quanti imbrogli è implicato.

Questo scandalo della nuova P3 non fa che confermare quanto nel mio post precedente ho affermato a proposito dell’alone di mistero che avvolge da sempre le faccende in cui è invischiato Berlusconi: sono cose che tutti sanno o comunque possono immaginare e nessuno può (o molto probabilmente vuole) dire.

All’estero cadono interi governi per molto meno, ministri e premier che si dimettono per poche migliaia di euro sottratti alle casse dello Stato, oppure per un utilizzo improprio delle carte di credito del ministero per acquistare qualche capo d’abbigliamento o cose simili. Personalità della statura politica di Helmut Kohl, l’artefice della riunificazione delle due Germanie, una sorta di padre della patria tedesca, e molti altri nel resto del mondo, sono state spazzate via da scandali che in Italia fanno sorridere, dal momento che nel nostro paese i governanti restano attaccati alla poltrona come la cozza allo scoglio di verghiana memoria, anche in presenza di indagini e accuse esplicite e fondate di corruzione, associazione a delinquere, concussione, collusione con le mafie e via dicendo.

Negli Stati Uniti come in Gran Bretagna, Germania, i paesi scandinavi, si ha il buon senso di dimettersi in presenza anche solo del sospetto di essere coinvolti in qualche indagine di alcun tipo; in Italia invece si creano appositamente poltrone per sfuggire alla giustizia e insabbiarla con decreti e scudi di ogni genere: si pensi alla disgustosa vicenda del caso Brancher, esempio lampante non solo di malcostume e malaffare, di vituperio delle istituzioni repubblicane e del loro prestigio, ma anche di ignominiosa offesa all’intelligenza dei cittadini.

Evidentemente all’estero i governanti hanno ben presente il fatto che occupano quella poltrona per servire i cittadini che gli hanno permesso di ottenerla; non che lì sia tutto rose e fiori, però in Italia questa consapevolezza del senso civico, del significato che ha occupare una carica di governo non c’è mai stato, la consapevolezza della responsabilità di essere amministratori della res pubblica non è mai esistita e non ha sfiorato neanche le menti dei nostri politici.

In Italia essere sindaco, assessore, consigliere, presidente di provincia o regione, deputato, senatore, ministro della Repubblica, Presidente del Consiglio, significa solo una cosa: pensare ai propri interessi e a quelli dei compagni di merende, fregandosene altamente dei cittadini che li hanno votati e gli permettono di ricoprire quel ruolo pubblico.

Considerazioni sugli ultimi scandali – La nuova P3.ultima modifica: 2010-07-16T19:39:00+02:00da arteletteratura
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